Sorveglianza di massa, dal film "Le vite degli altri" a Chat Control 2.0
Non hai mai visto il film "Le vite degli altri"? Hai sentito parlare di Chat Control 2.0 ma non ci hai capito molto? Vediamo di rimediare ....
**Un'occhiata a "Le vite degli altri"**
"Le vite degli altri" è un film del 2006 diretto da Florian Henckel von Donnersmarck, ambientato nella Germania dell'Est degli anni '80. La trama ruota attorno a un ufficiale della Stasi, il servizio segreto della Germania dell'Est, che spia un drammaturgo e la sua compagna, sospettati "strumentalmente" di attività sovversive. Non vado oltre nel racconto della trama, per non toglierti il piacere della scoperta dell'intera narrazione.
Il film offre una rappresentazione inquietante del controllo capillare e della sorveglianza oppressiva esercitata dallo Stato sui cittadini, mettendo in luce le devastanti conseguenze sulla vita privata e sulle libertà individuali.
Oltre a raccontare quanto fosse pervasiva la sorveglianza ai tempi della DDR - *esemplare la scena dove funzionari della Stasi, impegnati in una sorta di catena di montaggio, aprono, leggono, catalogano e poi richiudono tutta la corrispondenza cartacea fra privati cittadini* - il film evidenzia come i dati e le informazioni raccolte possano essere usati non per perseguire il "bene comune" o l'obiettivo dichiarato, ma per fini personali e persecutori.
**Chat Control 2.0: Che cos'è?**
Chat Control 2.0 è una proposta della Commissione Europea che mira a combattere l'abuso sessuale sui minori online. Questa iniziativa legislativa richiede ai fornitori di servizi di comunicazione elettronica (chat ma non solo) di monitorare e analizzare le comunicazioni degli utenti per individuare contenuti illegali, come materiale pedo pornografico (CSAM), e segnalarli alle autorità competenti.
**Perché?**
La proposta è nata dalla necessità di contrastare l'aumento dei reati legati all'abuso sessuale sui minori online. La Commissione Europea sostiene che le misure esistenti non sono sufficienti ed efficaci e che sia necessaria una sorveglianza più rigorosa delle comunicazioni online. L'obiettivo è proteggere i minori creando un ambiente digitale più sicuro e garantire che i colpevoli di tali crimini siano identificati e perseguiti.
**Da dove arriva (il contesto)**
La proposta si inserisce in un contesto molto più ampio della legislazione europea su dati e sicurezza, che ha l'obiettivo dichiarato di costruire un ambiente digitale sicuro e inclusivo per tutti.
Nel 2020 la Commissione Europea ha proposto una legislazione temporanea per consentire il controllo delle chat permettendo ai fornitori di servizi di messaggistica di scansionare volontariamente le comunicazioni private.
Essendo questo contrario al GDPR, si è reso necessario creare una nuova impalcatura legislativa.
Così, il 6 luglio 2021, il Parlamento Europeo ha approvato un nuovo Regolamento Europeo che consente ai provider di servizi di comunicazione interpersonale (come ad es. WhatsApp, Messenger, Telegram) di attuare un controllo sistematico e massivo del contenuto delle chat private al fine di individuare potenziali contenuti pedopornografici e segnalare ipotesi di reato alle forze di polizia competenti.
Tale normativa costituisce una deroga espressa all’articolo 5, paragrafo 1, e all’articolo 6, paragrafo 1 della Direttiva 2002/58/CE (Direttiva ePrivacy) che tutelano la riservatezza delle comunicazioni e del traffico dati.
Il Regolamento è stato denominato “Chat Control” e rappresenta, ad oggi, l’eccezione al divieto di sorveglianza massiva dell’utenza previsto all’interno della Direttiva ePrivacy.
Oggi è quindi in vigore quello che viene denominato Chat Control 1.0, che consente su base volontaria ai fornitori di scansionare le chat (e altro).
L'undici maggio del 2022, la Commissione Europea presenta una proposta per rendere obbligatorio il controllo delle chat per tutti i fornitori di servizi, non più su base volontaria, ed aggiunge anche quelli end-to-end, cioè quelli cifrati.
A gennaio di quest'anno la Commissione Europea propone l'estensione di due anni del controllo volontario delle chat, cioè quello di Chat Control 1.0.
A febbraio iniziano le consultazioni tra Parlamento, Consiglio e Commissione per negoziare una versione finale.
A giugno la presidenza del Consiglio propone l'approvazione di Chat Control 2.0 (che prevede quindi il monitoraggio obbligatorio delle comunicazioni, comprese quelle che utilizzano la tecnologia di criptazione end-to-end).
La proposta non è per ora stata approvata.
**Che problemi introduce**
La misura implica obbligatoriamente una sorveglianza di massa delle comunicazioni private di tutti i cittadini, indipendentemente dal fatto che ci sia o meno un sospetto concreto di reato.
Siamo tutti sospetti e tutti sotto sorveglianza, indipendentemente da quello che facciamo.
Nella pratica significa la fine della riservatezza delle comunicazioni.
La scansione lato client dei messaggi cifrati end-to-end implica che ogni dispositivo diventerà, di base, uno strumento di sorveglianza già pronto per sorvegliare qualunque cosa (oggi CSAM, domani chissà).
Altri problemi reali e concreti dovuti all'introduzione sono:
- efficacia e falsi positivi: innumerevoli sono i casi segnalati di contenuti ritenuti CSAM ma in realtà rivelatisi semplici scambi di immagini fra famigliari
- sovraccarico di dati da visionare da parte delle forze dell'ordine
- sicurezza informatica: per consentire la scansione di messaggi criptati, sarebbe probabilmente necessario introdurre una o più vulnerabilità nei sistemi di crittografia, compromettendo così la sicurezza delle comunicazioni di tutti gli utenti
- privatizzazione della giustizia: la proposta delega alle grandi aziende tecnologiche il compito di decidere quali contenuti segnalare come sospetti, trasferendo così responsabilità dalle autorità giudiziarie a entità private.
**Conclusione**
Insomma, potremmo ritrovarci ai tempi della DDR, con la differenza che le tecnologie odierne permettono una sorveglianza "ancor più pervasiva" con un minor dispendio di risorse.
Da un lato penso sia fondamentale rimanere informati e partecipare al dibattito pubblico su queste tematiche, dall'altro penso che la strada verso una sorveglianza di massa sia tracciata e di conseguenza dobbiamo attrezzarci per resistere e per mantenere la nostra privacy online e offline.
Alcune risorse per approfondire.
https://edri.org/our-work/a-beginners-guide-to-eu-rules-on-scanning-private-communications-part-1/
https://edri.org/our-work/why-chat-control-is-so-dangerous/
https://mullvad.net/en/chatcontrol
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Alla prossima!
AleZ