**La privacy non è un problema tecnico ma è un enorme problema filosofico che investe tutti i cittadini.** _(Evgenj Morozov)_
Privacy online, sovranità, dissimmetria del potere
Si lo so google raccoglie i miei dati, si lo so Alexa ascolta le mie conversazioni, si lo so Amazon traccia tutti i miei acquisti .... ma in fondo non mi importa non ho nulla da nascondere! E poi che vuoi che sia, alla fine è solo marketing per vendere prodotti.
Beh, sappiamo che le cose sono più complesse e profonde di così, non si tratta solo di "venderci più cose" ma di modificare i nostri comportamenti ed abitudini di acquisto ... permettimi ma non è la stessa cosa!
E poi come da anni dice Edward Snowden **Affermare che non si è interessati al diritto alla privacy perché non si ha nulla da nascondere è come dire che non si è interessati alla libertà di parola perché non si ha nulla da dire.**
Tuttavia oggi non voglio soffermarmi su questi due aspetti, seppur importanti, ma mi piace proporre una riflessione sul legame fra Privacy e Potere.
Partiamo dalla definizione di Privacy che **Eric Hughes** da nel suo "Manifesto Cypherpunk" :
... La privacy non è segretezza. Una questione privata è qualcosa che non si vuole che il mondo intero sappia mentre, una questione segreta, è qualcosa che si vuole che **nessuno** sappia. **La privacy è il potere di rivelarsi selettivamente al mondo**.
Ecco qui, la privacy è il potere di rivelarsi selettivamente al mondo, cioè se "ho privacy" sono sovrano sulla mia identità e sono libero di rivelarla quando, come voglio ed a chi voglio, sono libero di rivelarne solo una parte e sono libero di celare la mia identità dietro ad una o più maschere.
Oggi gran parte della nostra vita si svolge in una dimensione digitale, online, nell'infosfera, in un ambiente dove i Social Media "forzano" gli utenti a identificarsi e fornire informazioni sempre più dettagliate sulla loro vita privata.
Diventiamo così sempre più trasparenti verso chi può permettersi di gestire grandi quantità di dati, studiarli, analizzarli e manipolarli, tipicamente le grandi compagnie del web, le famose GAFAM (Google, Amazon, Meta, Apple, Microsoft) ed i loro clienti (che non siamo noi ma gli inserzionisti)
Sia chiaro, non è una novità, già da tempo Stati, banche, istituti finanziari vari, raccolgono dati su di noi ma l'avvento del digitale ha accelerato il processo, e l'espandersi dei social media e del "sistema di log in" sulle piattaforme ne ha moltiplicato l'effetto.
Insomma costruiamo così una nostra identità digitale rivelandoci in toto a questi enti, ma qui nasce il problema : loro sanno tutto di noi ma noi non sappiamo nulla di loro e sopratutto non sappiamo come trattano i nostri dati, come li manipolano, e come l'algoritmo che governa queste piattaforme lavora.
L'algoritmo non è trasparente ... anzi è segreto! 'E' blindato in qualche cloud la fuori, protetto dai più sofisticati sistemi di sicurezza. Se ci pensate sono stati violati database governativi, del NSA, CIA, ecc ma mai i server che custodiscono uno di questi algoritmi!
Capiamo quindi l'enorme dissimmetria di potere fra noi e "loro", nessuna maschera per noi ma totale opacità per loro.
Non solo la nostra privacy è violata, ma ci è impedito di indossare quelle maschere che spesso ci servono nella realtà per difenderci da ciò che potrebbe danneggiarci.
Complici di questa strategia sono gli stati che con la scusa di fornirci più sicurezza pretendono di sapere sempre più cose su noi : quanto spediamo, quanto guadagniamo, dove andiamo, come stiamo. In compenso non ci ritornano più trasparenza sul loro funzionamento (proprio come non lo fanno le grandi piattaforme), non sappiamo più dove e come vengono realmente prese le decisioni che riguardano le nostre vite. Dove sono davvero i centri decisionali? Dove è il potere?
Questa dissimmetria fra un potere sempre più pervasivo ma al contempo mascherato e sfuggente, che è dappertutto ma in nessun luogo e la sovranità sempre più violata di noi cittadini, ci mette a disagio, ci fa sentire "quel qualcosa che non va" ma non ci permette di identificare quel "qualcosa"
Ecco che quindi la maschera protegge Il potere centrale ovunque esso sia mentre a noi non è permesso indossare alcuna maschera.
Ancora dissimmetria, a volte magari senso di impotenza e rassegnazione, la disparità è troppo grande!
Penso che non dobbiamo abbandonare la sovranità sulla nostra Privacy, ricorda, sovranità è potere di gestire la nostra identità, i nostri dati, le nostre informazioni, non cediamola per un pò di comodità o in cambio di falsa sicurezza.
Da dove iniziare quindi? Come resistere?
Parafrasando la citazione del sociologo Evgenj Morozov
**La privacy non è SOLO un problema tecnico ma è un enorme problema filosofico che investe tutti i cittadini.** _(Evgenj Morozov)_
La parola "SOLO" che aggiungo è per indicare un punto di partenza, che a mio avviso è quello tecnico perché seppur richieda impegno e consapevolezza è comunque il modo più rapido per raggiungere i primi risultati.
L'aspetto filosofico, culturale, seppur PRIMARIO è invece un processo più lento che porterà senz'altro maggior impatto ma in un arco temporale più ampio, insomma necessità di più tempo che forse non abbiamo.
Online puoi trovare tanti suggerimenti sul come tutelare la tua privacy, inizia da qui :
https://ssd.eff.org/pages/about-surveillance-self-defense
https://www.privacyguides.org/it/basics/why-privacy-matters/
https://fmhy.pages.dev/system-tools
E qui consigliatissimo il sito di ART, suggerimenti e servizi tutti in italiano
Qui puoi verificare il fingerprint del tuo browser
https://coveryourtracks.eff.org/
Se ne trovi altri condividili nei commenti, contribuirai ad affievolire le dissimmetrie di potere!